“Mare nostro che non sei nei cieli e abbracci i confini dell’isola e del mondo.
Sia benedetto il tuo sale e sia benedetto il tuo fondale.
Accogli le gremite imbarcazioni senza una strada sopra le tue onde, i pescatori usciti nella
notte, le loro reti tra le tue creature che tornano al mattino con la pesca dei naufraghi salvati.
Mare nostro che non sei nei cieli, all’alba sei colore di frumento, al tramonto dell’uva di
vendemmia.
Ti abbiamo seminato di annegati più di qualunque età delle tempeste.
Mare nostro che non sei nei cieli, tu sei più giusto della terra ferma pure quando sollevi onde
di muraglia, poi le riabbassi a tappeto.
Custodisci le vite, le vite cadute come foglie sul viale, fai da autunno per loro da carezza, da
abbraccio e bacio in fronte di padre e madre prima di partire.”Erri De Luca
Attracco Vassoio di Design: legge la forma di una tabula, di una zattera, di una banchina, di un molo, di una storia di mare, di una storia nel mare; eccolo il paesaggio del territorio del Salento cui è ispirata l’opera di Design, è il paesaggio d’acqua, il mare antico, il Mediterraneo.
La forma primigenia del vassoio è la forma piana; in fondo, qualunque piano rigido può “funzionare” come vassoio; le sue declinazioni sono essenzialmente di due tipi, o vassoi con due tagli, buchi, fori a misura di mano, o con maniglie applicate o sovrapposte. Si tratta di favorire la presa.
Il vassoio Attracco è stato progettato per non rinunciare alla planarità, per non alterare la bellezza di un oggetto semplice, che per svolgere la sua funzione è sufficiente che sia piano; basta questo per servire due tazzine caffè!
Esso unisce il concetto di svuotamento del piano alla realtà di una non reale sottrazione della materia dal piano stesso.
Di fatto, il vassoio Attracco è un piano, che tale è e tale rimane e lo svuotamento, senza sottrazione di materiale dal piano stesso è solo generatore di una funzione senza sottrazione e senza aggiunta di materiale.
Essendo il Design non solo forma, aspetto, percezione, ma anche funzione, nel vassoio Attracco parte della materia del piano, della tabula, genera la funzione, diventa maniglia e piede, quindi presa e appoggio.
Lo sviluppo del progetto
Lo sviluppo del progetto è avvenuto mediante costante interazione di disegni e costruzione di modelli reali, di sperimentazioni e test con cui si voleva raggiungere un obiettivo, uno, sempre lo stesso sin dal momento dell’ispirazione: far coincidere il più possibile punto di partenza e punto d’arrivo, conservare la tabula, la planarità dell’opera, ossia la sua continuità
materica, la forma piana e primigenia del vassoio, il suo essere piano e pieno per natura, per definizione.
Chissà che nella purezza, propria di quel momento che chiamiamo ispirazione, non sia stata l’immagine del mare calmo, del mare quando sembra una tavola ad aver segnato l’obiettivo, quel punto d’arrivo che coincide col punto di partenza!
E chissà che sempre in quel momento ispirativo non vi sia stato anche l’inconscio e puro desiderio di un mare che non deve far paura e del suo moto che non debba mai ostacolare l’attracco, l’approdo, la manovra di collegamento tra imbarcazione e molo!
Se “l’intelligenza divina” degli egizi, i primi marinai della storia, testimoni di sentimenti di omaggio e ammirazione per la perfezione del Cosmo, perché la natura stessa sembrava loro creata da un Grande Architetto e Matematico, ha inventato le navi, tutte in legno, per il trasporto fluviale, prima ancora della civiltà egizia, molto più indietro nel tempo, l’imbarcazione degli uomini primitivi fu la zattera.
Essa era ed è piana, basata sul principio che è il peso specifico del legno, inferiore a quello dell’acqua, che ne permette il galleggiamento, il noto principio di Archimede.
Il vassoio Attracco è la più semplice delle imbarcazioni, è una zattera che vuole recuperare la memoria e la storia delle migrazioni del Mediterraneo, il patrimonio di una terra che è sempre stata luogo di incontro, di alleanze, di approdi.
È il design il prezioso strumento con cui SKIA Design in collaborazione con l’Architetto Enrico Delapierre, attraverso la ricerca artistica, l’innovazione e l’ingegnerizzazione del progetto, ha realizzato un prodotto unico, di creatività contemporanea, in grado di raccontare le connessioni col territorio e con il patrimonio immateriale.
Il tema del Mare è il focus del progetto: si è scelto di impiegare, oltre all’essenza di faggio, uno straordinario materiale, il Baubuche®, le cui eleganti stratificazioni richiamano la linea del mare, le linee del mare, le onde leggere di un mare calmo.
Entrambe le varianti del modello contengono tale richiamo, uno nell’intarsio centrale, l’altro sul bordo a 45° sui quattro lati del vassoio.
L’esecuzione rimanda alla tradizione della tarsia lignea e all’ebanisteria, i materiali sono una combinazione di massello di faggio e Baubuche®, materiale tutt’altro che tradizionale, rappresentando anzi la veste moderna ed innovativa del faggio. La tecnica di costruzione è la tecnologia ed il controllo numerico.